paenĭtĕo
[paenĭtĕo], paenĭtes, paenitui, paenĭtēre
verbo transitivo e intransitivo II coniugazione

vedi la coniugazione di questo lemma

1 rincrescersi, dispiacersi, pentirsi, essere scontento
2 essere oggetto di pentimento, creare dispiacere
3 provare rincrescimento, dispiacere

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Locuzioni, modi di dire, esempi


me paenitet = io mi pento, provo rincrescimento || an vos paenitet quod … ? = non vi dispiace per caso che … ? || an paenitebat flagitii? = o ti pareva poca cosa lo scandalo? || aetatis maxime paenitebat (eos) = era soprattutto l'età (di Scipione) che li scontentava || an paenitet vos quod salvum atque incolumem exercitum traduxerim? = o vi dispiace che io abbia trasportato sano e salvo l'esercito? || a senatu quanti fiam, minime me paenitet = la stima in cui il senato mi tiene, non mi dispiace minimamente || cave quicquam incipias quod paeniteat postea = guardati dall'intraprendere qualcosa di cui poi tu abbia a pentirti || Boccho, quoniam paenitet, delicti gratiam facit = a Bocco, dato il suo pentimento, concede il perdono delle colpe commesse || breviter peroratum esse potuit nihil me … cur … vos paeniteret commisisse = in breve si sarebbe potuto dire che io non ho fatto nulla per cui doveste pentirvi || an te paenitet in mari quod elavi ni hic in terra iterum eluam? = forse ti dà fastidio se, giacché mi sono lavato in mare, non mi lavo di nuovo (non scialacquo i miei denari) qui a terra?



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