Maecēnās
[Maecenas], Maecenatis
sostantivo maschile III declinazione

vedi la declinazione di questo lemma

1 Mecenate, cavaliere romano di origine etrusca, amico dell'imperatore Augusto, protettore di Virgilio e di Orazio
2 (in senso figurato) protettore di letterati, fautore delle arti, mecenate

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Locuzioni, modi di dire, esempi


care Maecenas eques = o caro Mecenate cavaliere || Maecenas atavis edite regibus = o Mecenate, che discendi da antenati regali || Maecenas quomodo tecum? — paucorum hominum = e con Mecenate, come ti va? — è uno di poca compagnia || Maecenas me coepit habere suorum in numero = Mecenate cominciò ad avermi nel numero dei suoi || Maecenas, nostrae spes invidiosa iuventae = o Mecenate, speranza invidiata della mia giovinezza || Maecenas otio ac mollitiis paene ultra feminam fluens = (Mecenate) propenso, quasi più di una donna, a lasciarsi andare alla vita tranquilla ed effeminata || Maecenati urbe in ipsa velut peregrinum otium permisit = a Mecenate concesse di vivere nella città stessa libero da preoccupazioni politiche, come un forestiero || C. Flavius Pusio, Cn. Titinnius, C. Maecenas, illa robora populi Romani = C. Flavio Pusione, Cn. Titinnio, C. Mecenate, questa élite del popolo romano || Maecenas habuit ingenium grande et virile, nisi illud secundis rebus discinxisset = Mecenate sarebbe stato un grande genio virile, se le delizie non l'avessero snervato



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