intĕrĭtŭs
[interitŭs], interitūs
sostantivo maschile IV declinazione

vedi la declinazione di questo lemma

1 (di persone) morte, caduta, fine
2 (di cose) distruzione, annientamento, rovina.

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Locuzioni, modi di dire, esempi


alienor ab interitu = sentire avversione per la morte || ad interitum ruo voluntarium = correre volontariamente alla rovina (= alla morte) || ad interitum exitiumque Carthaginis = per la distruzione e la rovina di Cartagine || adgrego filium ad interitum patris = unire il figlio al padre nella morte || centesima lux est haec ab interitu eius = sono passati cento giorni dalla sua morte || animal alienari ab interitu iisque rebus quae interitum videantur afferre = (secondo gli Stoici) l'animale ha avversione per la morte e per tutto ciò che può portare la morte || centesima lux est haec ab interitu P. Clodii et altera = oggi è il centoduesimo giorno dall'uccisione di Publio Clodio || Appii interitum veridica Pythicae vaticinationis fides praecucurrit = l'inconfutabile attendibilità della predizione pitica precorse la fine di Appio || admonebat me res ut hoc quoque loco intermissionem eloquentiae, ne dicam interitum, deplorarem = l'occasione mi spingeva a deplorare anche qui l'interruzione, per non dire l'estinzione, dell'eloquenza || centum et viginti anni ab interitu Ciceronis in hunc diem colliguntur = dalla morte di Cicerone a oggi si contano centoventi anni || damnum … illius immaturo interitu res Romanae Latinaeque litterae fecerunt = tanto lo Stato romano che la letteratura latina hanno subito un danno per la sua fine immatura



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