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  • ĕdo (sost. masch. III decl.) mangione
  • ēdo (v. tr. III coniug.) mandare fuori
  • ĕdo (v. tr. anom.) mangiare IN QUESTA PAGINA

ĕdo
[ĕdo], ĕdis, ĕdi, esum, ĕdēre
verbo transitivo anomalo

vedi la coniugazione di questo lemma

1 mangiare
2 (in senso figurato) divorare, rodere, consumare, rovinare

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Locuzioni, modi di dire, esempi


ardor edendi = brama di cibo || amor edendi = la voglia di mangiare; l'appetito || de patella edo = mangiare dal piatto sacro delle offerte agli dèi (= disprezzare la religione) || vomunt ut edant, edunt ut vomant = vomitano per mangiare, mangiano per vomitare || bibite … este effercite vos = bevete, mangiate, rimpinzatevi || ave ave aves esse aves? = ciao papà, vuoi magiare degli uccelli || rabies ventris o rabies edendi = fame rabbiosa || bibe, es, disperde rem = bevi, mangia, sperpera le tue sostanze || ardor edendi per viscera regnat = una fame rabbiosa infuria nelle sue viscere || capitur cibus … ut amorem obturet edendi = si prende il cibo per saziare la fame || ardor edendi per avidas fauces regnat = la brama di mangiare domina nell'avida gola || amici forsitan pariter ac nunc essemus = forse saremmo stati amici allo stesso modo che ora || auctor essem senatui populoque Romano ut eam vos habere sinerent = proporrei al senato e al popolo di Roma che ve la lasciassero tenere || Maeander in sinum maris editur qui inter Prienem et Miletum est = il Meandro sfocia nel golfo tra Priene e Mileto || qua quisque actione agere volet, eam prius edere debet = il richiedente deve, per prima cosa, far sapere quale azione vuole intentare



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