253.
Al posto di quominus si usa anche ne con il congiuntivo, ma in questo caso si tralascia l'accusativo dell'oggetto. Pudor impedit (non me impedit) ne plura dicam. Interdico si costruisce sempre con il ne. Recuso e alcuni dei verbi sopraccitati in forma negativa si costruiscono anche con il quin. Non possumus, quin alii a nobis dissentiant recusare. Prohibeo e prohibeor si costruiscono regolarmente con l'infinito.




254.
1. Utinam (Dio voglia! Dio volesse!) esprime un desiderio e regge:

a) il presente o il perfetto del congiuntivo, se l'adempimento del desiderio si considera come possibile;

b) l'imperfetto o il più che perfetto, se la cosa si crede impossibile. Simile a utinam è o si (o se) che si usa puro nelle locuzioni desiderative.

Utinam modo conata efficere possim! Utinam illud ne vere scriberem! Utinam ego natus non essem!

0 mihi praereritos referat si luppiter annos!

2. Quasi, ac si, tamquam, velut, velut si (quasi, quasi che, come se) reggono il congiuntivo. Quanto al tempo, esso è regolato dalla proposizione principale (§ 246).

Stultissimum est, in luctu capillum sibi evellere, quasi calvitio moeror levetur. Sequăni absentis Ariovisti crudelitatem, velut si coram adesset, horrebant.

3. Dummodo ed anche solamente dum o modo (purché, con questo che, si veramente che) si costruiscono con il congiuntivo. Con le negazioni si dice dummodo ne, dum ne, modo ne (purché non).

Nonnulli recta omnia et honesta neglegunt, dummodo potentiam consequantur. Manent ingenia senibus, modo permaneat studium et industria. Sit summa in iure dicundo severitas, dummodo ea ne varietur gratia, sed conservetur aequabilis. Mediocritas (in puniendo) placet Peripateticis, et recte placet; modo ne laudarent iracundiam.

4. Nedum (nonché) regge pure il congiuntivo. In cambio di nedum usasi anche semplicemente ne.

Vix in ipsis tectis frigus vitatur, nedum in mari et in via sit facile abesse ab iniuria temporis.

5. Quamvis, quantumvis, quamlibet e licet (benché, sebbene, quantunque) reggono il congiuntivo. Licet si adopera soltanto con il presente o con il perfetto.

Quod turpe est, id quamvis occultetur, tamen honestum fieri nullo modo potest. Licet ipsa vitium sit ambitio, frequenter tamen causa virtutum est.

Quamquam (sebbene) si costruisce con l'indicativo (§ 247, 4). Etsi e etiamsi seguono la costruzione di si (§ 248 bis). Talvolta quamquam e etsi si usano in senso di “benché”, senza alcun rapporto con una apodosi, cioè con una seconda parte del periodo o della frase (§ 172, 1).