58.

NUMERI DISTRIBUTIVI
(a quanti per volta?: quotēni)
AVVERBI NUMERALI
(quante volte?: quotiens?)
30
40
50
60
70
80
90
100
101
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
2000
3000
100.000
tricēni
quadragēni
quinquagēni
sexagēni
septuagēni
octogēni
nonagēni
centēni, -ae, -a
centēni singuli
ducēni, -ae, -a
treceni
quadringeni
quingeni
sesceni
septingeni
octingeni
nongeni
singula milia
bina millia
terna millia
centena millia
 
trices
quadragies
quinquagies
sexagies
septuagies
octogies
nonagies
centies
semel et centies
ducenties
trecenties
quadringenties
quingenties
sescenties
septingenties
octingenties
nongenties
millies (milies)
bis millies
ter millies
centies millies
 




59.
1. La moltiplicazione si fa in latino così: bis bina sunt quattuor (due per due, quattro); bis terna sunt sex (due per tre, sei); septies novena sunt sexaginta tria (sette per nove, sessantatrè).

2. Caesar et Ariovistus denos comites adduxerunt (Cesare ed Ariovisto condussero ciascuno dieci compagni). Decem comites significherebbe “dieci compagni” tra tutti e due.

3. Si devono ancora usare i distributivi con i nomi che in latino hanno soltanto il plurale (§ 15, 8), ai quali corrisponde in italiano un nome al singolare, come binae nuptiae, non duae (due matrimoni).-

In tal caso però si adopera uni (plurale di unus) invece di singuli, e trini invece di terni, quindi unae litterae (una lettera missiva), mentre singulae litterae vorrebbe dire ”ciascuna lettera dell'alfabeto”; trinae aedes (tre case), tres aedes (tre tempii).-

Con il nome liberi per altro si adoperano i numeri cardinali: duo liberi (due figli), laddove bini liberi sarebbe “due figli per ciascuno”, terni liberi (tre figli per ciascuno).

4. Si dice spesso nel genitivo plurale binum, senum, denum invece di binorum ecc. (Vedi § 25, 3).

5. La summa (sottintendendo linea) si scriveva dai Romani nella linea superiore e gli addendi si chiamavano numeri.