203. Alcuni degli aggettivi succitati si costruiscono anche con il genitivo. Similis e dissimilis hanno quasi sempre il genitivo quando indicano somiglianze perfette. Amicus, inimicus e familiaris sono spesso usati nel positivo e nel superlativo (non nel comparativo) a modo di sostantivi e prendono allora con sé il genitivo o un pronome possessivo, per esempio: familiarissimus Ciceronis. Hiero Romanorum amicus fuit. Utilis, aptus, idoneus si costruiscono per lo più con il nome della cosa all'accusativo retto dalla preposizione ad, come: ad nullam rem utilis, aptus ecc. Propior e proximus si trovano usati con il dativo e con l'accusativo, qualche rara volta anche con l'ablativo retto dalla preposizione a: propior urbi e urbem, raramente ab urbe. Gli avverbi propius e proxime reggono per lo più l'accusativo, per esempio: Cicero proxime Pompeium sedebat.Si dice communicare aliquid cum aliquo (non alicui) (comunicare una cosa a qualcuno o con qualcuno, cioè farlo partecipe). Dux victoriae gloriam cum legionibus communicavit. Consilia nostra communicamus cum amicis. Anche i verbi iubeo e veto non si costruiscono con il dativo, ma vogliono l'accusativo con l'infinito (vedere il § 104). La preposizione per quando significa “in favore, a difesa” oppure “in vece, in cambio”, si volge in latino con la preposizione pro (cfr. § 164, 10). La preposizione per quando significa “in favore, a difesa” oppure “in vece, in cambio”, si volge in latino con la preposizione pro (cfr. § 164, 10). 204. Reggono il dativo non pochi verbi, ai quali corrisponde per lo più in italiano un verbo transitivo, che perciò regge un complemento diretto. Tali sono:adversor (avversare, essere d'ostacolo) invideo (invidiare) obtrecto (contrastare) insidior (insidiare) gratificor (compiacere) blandior (accarezzare) faveo (favorire) convicior (ingiuriare) studeo (studiare) maledico (maledire) ignosco (perdonare) minor (minacciare) |
Ën piemontèis |