158.

Aggettivi Avverbi
ūtĭlis (utile)
pār (uguale)
fĕrox (feroce)
ēlĕgans (elegante)
săpiens (saggio)
ācer (acuto)
cĕler (rapido)
simplex (semplice)
ămans (amante)
prūdens (prudente)
utilĭter
părĭter
ferocĭter
eleganter
sapienter
ācrĭter
celĕrĭter
simplĭcĭter
amanter
prudenter


Da facĭlis (facile) peraltro si ha l'avverbio facĭle; da recens (recente) recens; da difficĭlis (difficile) difficulter, o al suo posto, non facile; da audax (audace) audacter. Si noti ancora nēquĭter, da nequam (misero, dappoco); obĭter (di passaggio, alla sfuggita) (da obire).

c) Di molti aggettivi della seconda declinazione si usa come avverbio l'ablativo, di altri l'accusativo singolare di genere neutro e tali sono:


certō (certamente)
cĭto (presto)
crēbro (frequentemente)
contĭnuo (veloce)
falso (a torto, falsamente)
fortuĭto (per caso)
improvīso (improvvisamente)
mănifesto (manifestamente)
mĕrĭto (con ragione)
mūtuo (reciprocamente)
necessario (necessariamente)
necopinato (inopinatamente)
optato (secondo il desiderio)
postrēmum e postrēmo (ultimamente)
ultĭmum e ultĭmo (per l'ultima volta)
perpĕtuo (continuamente)
rāro (raramente)
sēdǔlo (diligentemente)
sērio (seriamente)
sēro (tardi)
sǔbĭto (subitamente)
tūto (sicuramente)
cētĕrum (del resto)
multum (molto)
paulum (poco)
nĭmium (troppo)
părum (poco)
potissimum (principalmente)
ultĭmum e ultĭmo (per l'ultima volta)



159.
Altre specie di avverbi sono:

1. In -ĭtus, come caelĭtus (dal cielo); fundĭtus (dal fondo, dalle fondamenta); radicĭtus (dalle radici); antiquĭtus (da antico); divinĭtus (da Dio, per divina ispirazione); penĭtus (ben addentro); intus (dentro).

2. In –im; in parte verbali, derivati dai supini, come certātim (a gara); in parte denominativi, derivati da sostantivi, come catervātim (a squadre, in frotta).

Tra i derivati dai supini si notino: contemptim (con disprezzo); nominātim (per nome); praesertim (specialmente); stătim (immediatamente); caesim (di taglio); passim (qua e là); sensim (a poco a poco).