142.
2. Il perfetto con tutti i suoi derivati è regolare, e dunque la v va perduta quasi sempre in tutte le forme, e quindi ii davanti e s si contrae in ī: ii, isti, iit, ieram, issem, iero, raro ivi, ivisti, ivit, ecc.- Anche le forme passive si formano regolarmente dalle attive loro corrispondenti, come itur (si va), eātur (si vada), ibātur, itum est, eundum est (si deve andare, ecc.).- Queste forme naturalmente appartengono tutte alla terza persona singolare, perché eo è verbo intransitivo. I composti transitivi hanno però un passivo compiuto, vale a dire che si possono volgere al passivo: adeo, transeo, praetereo, ineo. 3. Nello stesso modo si coniugano i composti di eo, ma nel perfetto e nelle forme da esso derivate lasciano tutti cadere la v, come: redeo, perfetto redĭi (non redīvi) (ritornare); abēo (partire, allontanarsi); prodeo (avanzarsi); adeo (andare a, verso) (passivo intero); obeo (andare intorno; eseguire; morire) subeo (porsi al di sotto); pereo (perire); vēneo (andare in vendita, essere in vendita) (§ 47, II, 1); praetereo (trapassare) (passivo intero). 4. Ambio, ambīvi, ambītum, ambīre (andare intorno; ambire) è del tutto regolare e segue audio. |
Ën piemontèis |