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Pomponio Mela
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Pomponio Mela (Tingentera, ... – fl. I secolo d.C.) è stato un geografo e scrittore romano.

Poco si sa dell'autore che, con ogni probabilità, nasce in Betica (Spagna) e che, forse, è parente di Seneca il retore. Se si accetta quest'ultima ipotesi, potrebbe essere vissuto durante il I secolo.

Opere

Dei suoi scritti possediamo la più antica opera geografica conservata della letteratura latina. Vari sono i titoli riferiti a questa: la Chorographia (Descrizione dei luoghi), Cosmographia (Descrizione del mondo) ovvero anche De situ orbis (La posizione della terra). Questo libro, come si può già identificare dai suoi titoli, sta ad indicare come da sempre gli uomini hanno innata la voglia di conoscenza dello spazio che occupano.

Nel mondo classico greco-latino questa percezione di spazio si fa sempre più analitica e scientifica; Pomponio Mela, nato con molta probabilità al limite massimo del mondo conosciuto ai tempi (Colonne d'Ercole), subisce questo fascino per il mondo, i posti remoti e poco conosciuti. Infatti l'opera, secondo un gusto per le favole mitiche e per i fatti e le cose straordinarie, definisce quali possano essere i confini della terra descrivendo i luoghi più lontani: prendendo come punto di riferimento il Mediterraneo e partendo da Gibilterra segue in senso antiorario una descrizione dell'oikumene cioè dei luoghi abitati in particolari quelli lungo le coste e tratta più sommariamente i territori interni.

L'interesse descrittivo di Mela si pone sulla descrizione fisica dei luoghi, ma talvolta descrive anche le città. Non era certo un mondo molto grande, rispetto a come lo conosciamo oggi, quello descritto da Mela, ma dopotutto le navi allora non erano ancora capaci di attraversare i grandi oceani quindi scoprire nuovi continenti, e poco era l'interesse per esplorare l'Africa. Sicuramente anche la presenza del deserto non favoriva l'interesse ad una conquista politico militare in quei luoghi e la Geografia nonostante la presunzione di alcuni geografi di condurla sul binario di scienza oggettiva è in realtà una descrizione dello spazio che risente del periodo storico e quindi del grado di tecnologia e cultura, degli aspetti sociali e anche degli avvenimenti storici del momento in cui viene elaborata la descrizione.

A questo proposito va sottolineato come l'opera di Mela abbia anche degli intenti cortigiani dal momento che sono accennati al suo interno i trionfi del 44 d.C., quindi possiamo dare un periodo, datare l'opera durante l'impero di Claudio. L'opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato per le scuole o per il grande pubblico quasi come una odierna guida per i viaggi. Vengono utilizzate clausole ritmiche che mostrano pretese artistiche dell'autore, ma non mancano talvolta anche errori. La narrazione risente a volte dell'influsso di Cesare, Livio e di Cornelio Nepote. Tra le fonti vanno annoverate le opere di Strabone, Posidonio, Eratostene (per le nozioni) ed Erodoto (per i fatti meravigliosi). Sono inserite a volte digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico per spezzare l'arido tecnicismo della materia.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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