ĕgestās
[ĕgestās], egestatis
sostantivo femminile III declinazione

vedi la declinazione di questo lemma

1 indigenza, miseria, povertà estrema
2 (+ genitivo) mancanza, penuria, privazione, bisogno
3 bisogno, necessità

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Locuzioni, modi di dire, esempi


pabuli egestas = mancanza di foraggio || ad explendas egestates latrocinii sui = per soddisfare i bisogni della sua banda di briganti || abstrahit (me) sermonis egestas = la povertà di linguaggio mi blocca || aerumnam, egestatem exsequor = soffrire, patire una pena || aut egestate aut scelere perditus = rovinato o dalla miseria o dalla scelleratezza || admonebat alium egestatis, alium cupiditatis suae = ricordava all'uno la sua indigenza, all'altro la sua cupidigia || an eo egestatem ei tolerabis si quid ab illo acceperis? = o ne allevierai la povertà se avrai qualcosa in cambio da lui? || afficit ignominia mortuum, egestate vivum = disonora il morto, riduce in miseria il vivo || Catilina admonebat alium egestatis, alium cupiditatis suae = Catilina ricordava a uno la sua povertà, all'altro la sua cupidigia || habemus publice egestatem, privatim opulentiam = abbiamo povertà pubblica e ricchezza privata || ab egestate infima ad saltum sublati divitiarum ingentium = elevati dall'infima miseria al culmine delle ricchezze || adiungo crimen et suspicionem potius ad praedam quam ad egestatem = applicare l'accusa e i sospetti al bottino acquisito piuttosto che all'indigenza (= accusare quelli che hanno il bottino piuttosto di quelli che mancano di tutto) || acris egestas semota ab dulci vita stabilique videtur = la povertà amara sembra lontana da una vita dolce e sicura



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